giovedì, gennaio 08, 2009
Condizionamento tibie 1° parte
A questo proposito riporto uno degli articoli che solitamente scrivo per altri siti e blog, è adatto ad una cosa di cui ho già parlato altrove. Chi si allena con me già sa queste cose o dovrebbe saperle. Per quanto riguarda il pezzo che ho scritto, avevo pensato di tagliarlo, ma rileggendolo ho preferito riportarlo per intero per una migliore comprensione, quanto al suo inserimento qui, ho ritenuto essere la cosa più opportuna giacchè è un argomento che comprende gli allenamenti fatti nella scuola e, di conseguenza, anche chi di essa fa parte.
"In molti ne hanno parlato e in molti continuano e continueranno a farlo, chi a sproposito, chi con qualche cognizione, ma, generalmente, ognuno sicuro di saperlo fare al meglio e in modo unico rispetto ad altri.Io non criticherò, né tanto meno tenterò di dare un parere medico - anatomico sulla cosa, ma mi limiterò semplicemente a dire come, dopo anni di esperienza diretta e dopo molteplici allenamenti in Tailandia, io ho affrontato la cosa.
Come è risaputo, anche da chi non c’è mai nemmeno stato, in Tailandia, il condizionamento osseo muscolare comincia ad un’età giovanissima, quando il corpo è ancora in fase di formazione. Ed è proprio in questa fase di sviluppo che l’allenamento psico – fisico lì tenuto, va a formare l’atleta che poi crescerà, inevitabilmente, come combattente professionista con tutto ciò che ne consegue.Questo è uno dei segreti principali del condizionamento osseo muscolare, tra le quali, ovviamente, rientrano, per gli amanti degli sport da combattimento, anche le tibie.
Il secondo "segreto" è il tipo di addestramento specifico nonché il ritmo delle sedute tenuto sempre ad un livello alto, almeno tra i combattenti di un certo spessore. Un allenamento incessante e quotidiano, che non lascia spazio né tempo a molto altro se non alle necessità principali. Questo è il fulcro della situazione. Quindi, a tutti coloro che, nonostante cambino gli anni e le generazioni, continuano a domandarsi e domandarmi come facciano quegli atleti dall’altra parte del mondo ad avere tibie così forti, credo diventi un po’ più chiara la situazione. Nessun miracolo che non sia quello già conosciuto del corpo umano, il quale si adatta alle situazioni che si vengono a creare e si evolve di conseguenza, nessun altro fantomatico stratagemma tramandato segretamente dagli anziani e rivelato soltanto agli adepti più meritevoli se non quello della macchina perfetta che è generalmente il nostro fisico.
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7 commenti:
Ho invitato Stefano a fare una giornata di stage nella palestra dove insegno io. Non sapevo come sarebbe andata perchè lo avevo sentito soltanto per email, ma mi aveva fatto una buona impressione e siccome avevo già in programma di fare questo stage, ho deciso i chiamare lui.
Soldi a parte, gli ho detto più o meno a che livello eravamo, si parla di kick e thai, ma la maggior parte delle domande me le fa lui.
poi il giorno stabilito viene in palestra (tre quarti d'ora prima), si guarda tutta la sala e l'attrezzatura, e non appena arrivo io mi dice che ha preparato una serie di appunti da distribuire ai ragazzi e mi molla un plico di fotocopie. Ora, sapevo già di avere a che fare con una delle poche persone veramente professionali e serie in circolazione (la voce si sparge velocemente), ma non mi aspettavo una tale precisione. Mi illustra cos'ha intenzione di fare fin nei minimi particolari, aveva diviso la lezione in tempi calcolati, nulla lasciato al caso, nulla improvvisato.... questa è vera professionalità e lo dico senza timori perchè quando si incontra una persona così bisogna dirlo.
Insomma alla fine mi chiede se a me andava bene come aveva intenzione di fare luila lezione o se voleva che facessi qualche cambiamento.... ora, io non sono un tipo presuntuoso e ammetto con sincerità e umiltà che alcune delle cose che mi aveva detto nemmeno le avevo capito, quindi alla fine gli dico che va bene così come l'aveva studiata lui.
Insomma cominciano ad arrivare i ragazzi, che non sono i soliti bori che affollano queste attività, fortunatamente, a parte due o tre, ma persone serie e volenterose a cui piacciono gli sport da combattimento per quello che sono e non per quello che sembrano (ci siamo capiti no?)
vabbè, inizia la lezione e già da subito capisco che l'allenamento sarà divertente, faticoso e produttivo, e rimpiango di non aver portato anchio il necessario per allenarmi.
Per farla breve, lo stage va una favola, sono state due ore intense ma perfettamente dosate tra sudore e teoria, c'è stato tanto da imparare e sono pienamente soddisfatto della serietà (la conoscenza sarebbe scontato dirlo) e, alsciatemelo ripetere perchè raramente lo si può fare, della pro-fe-ssio-na-li-tà di Sfefano, credo che lo richiamerò non appena possibile....
ps: non te la prendere, ma le fotocopie non le ho distribuite poi, c'era piùgente del previsto e non ho avuto modo e tempo di fare altre fotocopie.... e poi credo che serviranno di più a me che a loro ;)
ma su che era lo stage?
Hai sempre scritto bene su questo sport, hai semrpe parlato della bellezza di questi tipi di sport, che sono quellida combattimento. hai sempre detto che fatti come si deve possono essere apprezati per quello che davvero sono e danno... e sono d'accordo con te, ma ora penso un'altra cosa. non sono glisort in sè ad esser ebelli, nel senso che possono piacere o meno ed è solo un questione di gusti,ma è come li insegni tu che fa in modo che si possano davvero apprezzare. in altre palestre dove sono andato non è così e la visione limitata che hanno di questi sport e discipline fa sembrare tutto uguale e inutile, e così è la gente che frequentaquei corsi... tu invece sei un'altra storia, il tuo punto di vista, la tua esperienza, la tua cultura, la tua competenza, fa tutto un amalgama con il tuo modo dinsegnamento, e questo fa sì che chi sta con te, io di sicuro, riesce davvero a capire e apprezare queste discipline,anche se ci vuole un po' di tempo, anche se si deve faticare e sudare.
anchio sono d'accordo, è l'insegnante che fa l'unica differenza, e stefano è un ottimo insegnante e non c' niente da dire su questo. bisogna anche dire però che non tutti lo capiscono, a me è caitato di vedere persone che stanno con lui che sono "piccole" nel senso che quello che si saaspettano p molto meno di ciò che c'è e questo li rende frustrati perchè vorrebbero che le cose fossero solo clci e pugni.....
infatti non tuttisanno capire la fortuna di dove si trovano... vabbè ma per quelli ci sono altre palestre e a ltriindividui, stefano è sprecato per loro....
lo stage era sulla kickboxing e la thai boxe, in realtà in sono uno di quelli che inpalestra di differenza ne fa poca, come quasitutti quelli che conosco, dato che i nomi delle discipline sono più chealtro per attirare le persone alla fine, ed è così che funziona quindi risparmiatemi ilpredicozzo inutile.
ogni tanto qualche ginocchaita, i low kick sono gli stessi, qualche gomitata a vuoto.
quindi lostage ensavo fosse incentrato che so su qualche combinazione interessante cose così insomma, invece quando è arrivato fury ho capito che aveva tutaltra intenzione. si è messo a spiegare le differenze tra i calci nella kick e nella thai, i tipi di ginocchiata della thai boxe, attacchi e contrattacchi dell'uno e dell'altra, perfino sul diretto ha dato 4 possibili spiegazioni di come si tira mella muay thai perchè e quali sono le differenze con la boxe. insomma uno stage degno di questo nome che chi ha avuto lumiltà di capire leccezione della giornata ha apprezzato e chi, come alcuni miei allievi e laltro istruttore che stava con me, invece si aspettava la solita giornata sudi e mena ha deluso. ma va bene così perhè sono pochi quelli che hanno voglia umiltà e capacità tecniche per capire, ed ora lo so anchio hce il meglio sta nei pochi anzi nei rari, in coloro che sanno ma che non si vantano per questo, che rimangono silenziosi a lasciare che siano gli altri a scoprirli e a fare le loro scelte. il resto sono chiacchiere efumo negli occhi, ce nèvoluto perchè ci arrivassi anchio...
L'unica cosa che faccio è fare quello che so fare, niente di più niente di meno. Alcuni mi considerano bravo altri no, hanno detto di me che sono come un soffio di vento contro un tromba d'aria, be' andare controcorrente è l'unica cosa che mi riesce evidentemente, e se questo significa non partecipare a riuonioni in cui non credo o rifiutare legami con persone che ritengo ipocriti traffichini, così sia, continuerò da solo per la mia strada verso quello che voglio io; così è stato in passato, così è ancora oggi, cambia solo l'asprezza nel constatare che le cose riescono ad andare acora peggio di come andavano prima.
Il punto è che la verità è impopolare e nessuno vuole davvero vedere le cose per quello che sono, ed io sono impopolare, ma non m'interessa perchè so che per me qui in Italia non c'è mai stato spazio, così come non ce n'è per tante altre persone, bravi insegnanti ottimi combattenti che rimangono eclissati nell'oblio oscurati da propagandisti e venditori ambulanti, e chi vuol capire capisca.
L'ultima cosa, per rispondere ai ragazzi delle email, dovete capire che la tecnica non viene attraverso me, la strada è indicata giorno dopogiorno, ma devi seguirla da solo con assiduità e diligenza, solo così potrai arrivare a dei risultati veramente tuoi, e questa è una cosa facile da leggere ma difficile da attuare, lo so e ne ho avuto tante riprove non solo nell'ambito della palestra.
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